22 luglio 2011

cruce Prj - Capitolo finale


Avevo in programma un post totalmente diverso per oggi. Volevo tacere e non far sapere niente a nessuno.
Ma poi ci ho riflettuto e ho pensato che fosse una cosa giusta da fare. Scriverlo. Scriverlo qua e inserire delle foto che rendessero tutto più vero.

Come molti di voi sanno, o avranno visto in precedenza, lavoravo in un negozio di abiti. Lavoravo in un negozio bellissimo. Un negozio che era capace di tagliarti fuori e trasportarti in una grande metropoli. Un negozio avanti. Lavoravo, perchè martedì il negozio ha chiuso per scarso successo, spendendo a casa me e i miei colleghi. Dopo neanche un anno di vita.
Sapere quando un negozio sembra troppo bello per una città che non se lo merita? E' questo il caso. I marchi troppo ricercati per una città come Livorno, abituata alle grandi firme taroccate
La città dove vivo si è guadagnata ancora l'appellativo di città di provincia, dove tutti si conosco, tutti si vestono allo stesso modo, e tutti vivono con la stessa mentalità retrograda di sempre. Mai aperta alla novità...a meno che questa non scenda sotto i 20 euro.
Da noi se una firma non la conosci si preferisce aspettare di andare al mercato oppure correre dal primo cinese che capita e comprare 5 magliette slabbrate e cucite male piuttosto che una che valga lo stesso prezzo.




Il dover smontare tutto, e vedere il negozio che piano piano sfioriva mi ha mezzo un po' tristezza. Se ripenso a com'era.
Ho passato sei mesi là dentro per lo stage formativo, e quasi due mesi con contratto regolare. Ho incontrato e interagito con persone di tutte le età, ho parlato un sacco, ho scherzato e ho fatto un sacco di esperienza. Per quanto però si possa essere bravi nella vendita e disponibili verso gli altri c'è una cosa che non è possibile fare...Cosa? Far nascere soldi in cassa, e quando la popolarità di un negozio non è quella sperata la sua vita è breve.



E' come qualcosa che muore. Qualcosa che c'è stato e adesso non c'è più. E a me questo posto piaceva un sacco. Sia per il luogo dove stava (nella via centralissima del centro), per le cose che vendeva, e per i rapporti che ho instaurato con chi lavorava con me e vicino a me.



Questo era Cruce Prj.

26 commenti:

  1. Mi dispiace molto Rano sia per te che per il negozio che era una ventata di idee nuove e interessanti specie per una città come Livorno ma purtroppo oggi se un attività commerciale non parte subito con i guadagni il rischio di chiudere è molto alto.

    Un abbraccio,
    Lorenzo

    RispondiElimina
  2. Rano, non ci posso credere! Quante volte ho detto "la prossima volta che passo a Livorno devo proprio farci un salto"... Sapere che questo non potrà accadere mi rattrista, ma non è niente in confronto all'idea di un progetto naufragato e alla delusione delle persone che ci avevano creduto, investito e "fatto conto". :(
    Un bacione!!

    RispondiElimina
  3. @LORAN: Il brutto è stato quello. Troppe aspettative per una città che non vuole cambiare.

    @MUSADINESSUNO: Mi dispiace molto che non sei potuta venire. Sono convunto che ti sarebbe piaciuto moltissimo. Quello che mi dispiace di più è l'aver perso il lavoro. Ancora.

    RispondiElimina
  4. Se già di regola la mentalità italiana attuale - finiti i bei tempi in cui eravamo l'avanguardia dello stile - limita qualsiasi attività che non si omologa, figuriamoci ora in questi tempi di crisi.
    Che tristezza.
    Mi dispiace davvero, Rano.

    RispondiElimina
  5. Mi spiace Rano, purtroppo come dice Loran e come dici anche tu, se i guadagni non ci sono c'è poco da fare, l'incasso non lievita da solo dentro il cassetto. E l'azienda se non guadagna deve chiudere per forza.
    E oltre alla crisi oggettiva che ha colpito un sacco di lavoratori, come te e me, la mentalità della gente non aiuta, sia lì da te che qui, che tutti vogliono una cosa solo se ce l'ha già un'altro e gliel'hanno vista addosso, mai un pò di originalità, mai uscire dalle righe se no ti guardano tutti.
    E' veramente triste, e la conseguenza peggiore è che sei a spasso. Mi spiace proprio, spero che il futuro riservi a entrambi le meritate cose belle che aspettiamo.

    RispondiElimina
  6. Mi hai commosso, piccolo mio! Posso solo dirti che mi dispiace tanto, perchè altro purtroppo non posso fare... Vorrei tanto avere la bacchetta magica per aiutare i miei amici, ma forse sono troppo cattivello e non me l'hanno concessa...

    Hai fatto bene a scrivere! E, forse, hai proprio ragione: a Milano, per esempio, non avreste chiuso, il negozio è bellissimo!

    Un abbraccio forte, forte, forte, forte, forteeeeeeeeeeeee!!!

    RispondiElimina
  7. @UNASNOB: Il problema di oggi è proprio quello, rischiare per essere diversi. Ma c'è sempre troppa paura.

    @CHEARLY: Vero. E i guadagni si sono iniziati a vedere solo alla fine, quando c'era la svendita e la nave stava già affondando e già si vedeva il fondo. In questi ultimi due giorni che sono stato a casa ci ho un po' pensato e credevo di prenderla meglio...ma ci sono rimasto parecchio male. La botta l'ho presa eccome. E' brutto trovarsi ancora al punto di partenza, con te che ti rifai tutte le agenzie interinali, il giro di tutti gli altri negozi del centro, la fila al collocamento ecc. Che palle.
    Speriamo che arrivino presto le cose che aspettiamo.

    @MIKY: Non ti devi preoccupare. Apprezzo il fatto che torni qua e commenti i miei post anche quando non sono il massimo dell'allegria.
    Grazie.

    RispondiElimina
  8. No dai... Ti mangi le mani quando senti che chiudono negozzi così e capisci quanto poco la gente sia attenta a quei piccoli tesori che la circondano... purtroppo le persone di oggi amano troppo le cose dozzinali e non si accorgono affatto di quelle speciali...
    Mi dispiace davvero, un abbraccione caro

    RispondiElimina
  9. Mi dispiace molto Franci....sarebbe piaciuto venire anche a me venirti a trovare un giorno al tuo negozio peccato che abbia chiuso. Buona fortuna Franci!

    RispondiElimina
  10. @RICCARDO: Un vero peccato.

    @MIKY: Bacino.

    @MAJIN: Hai detto bene, amano le cose dozzinali e di poco valore, prediligono sempre più la quantità alla qualità e questo mi spiace un sacco.

    @GUY: Grazie mille dell'incoraggiamento, apprezzo moltissimo che ti mi abbia detto questo. Scrivere qua mi aiuta. Grazie bello.

    RispondiElimina
  11. Che bel post carico di emozione. Spero che l'esperienza che hai maturato possa servirti a trovare in fretta un altro lavoro.
    Non sarà facile trovare un posto dove sentirsi a proprio agio come quello. Incrociamo le dita!

    A che punto sei con il corso per stilista che stavi frequentando? Perchè non cominci a mostrarci qualcosa?

    RispondiElimina
  12. E dire che ero stata la prima a commentare quel post, mi era proprio piaciuto dalle foto e rivederlo così mi ha veramente colpita! E' un peccato vedere queste cose ma suprattutto ci rimani ancora più male se sei dentro e fai parte della la vita di questo negozio! Posso dire solo con amarezza che tutto quello che hai scritto è vero, quando si ha quella mentalità ristretta inniettata da anni fai fatica a far cambiare idea alla gente...

    RispondiElimina
  13. Mi spiace molto. ti ringrazio per aver scritto questo post perchè ci dona tutta la tua sensibilità.
    Ti auguro il meglio Rano!
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
  14. Dispiace molto anche a me, Penso alla tristezza della "chisura", ai sogni e alle speranze iniziali, alla delusione e all'amarezza che sono subentrate ...
    Credo di capire perfettamente quello che si prova perchè sto seguendo la non facile situazione del mio "amico" che ha un locale di parrucchiere, aperto da poco ...

    RispondiElimina
  15. @GIANNI: Con il corso sono fermo, e riprendo a settembre. Per il momento sto finendo i modelli proposti dal libro. In questi giorni sto lavorando a una tshirt a kimono con maniche corte! Spero di farvela vedere presto finita!

    @DEAROSE: Si, la cosa peggiore è "vivere" la chiusura. Se sei esterno e passi dentro un negozio che chiude non capisci mai che cosa voglia dire. Che delle persone perderanno il lavoro. Speriamo per il futuro.
    Sarò scemo ma io spero sempre che la mente della gente cambi!

    @STILL: Grazie mille per questo commento, vuol dire molto per me.

    @PARIGINO: Sogni e progetti ce n'erano tanti, ma non c'era chi era in grando di metterli in pratica a dovere. Peccato davvero. Spero che il tuo amico se la passi meglio.

    @GUY: Grazie mille Guy. Sei gentilissimo.non so come farei senza i vostri commenti di incoraggiamento!

    RispondiElimina
  16. Tesoro quanto mi dispiace :-(((
    Eri così fiero ed entusiasta di quel lavoro...
    La verità è che la provincia italiana fa veramente schifo!
    Sai da me quali sono gli unici negozi che proliferano e fanno soldi?!
    Quelli dei cinesi!
    La gente dovrebbe vergognarsi a comprare quella robaccia, fatta con materiali scadenti, spesso sfruttando il lavoro minorile e importata in barba a tutte le leggi europee!
    Mi fa una rabbia! :-(((
    Un abbraccio tesoro.

    RispondiElimina
  17. Mi spiace molto! e adesso cosa farai?
    Ti sono vicino! Un grosso abbraccio da Milano,
    Lorenzo V.78

    RispondiElimina
  18. nuuuuuuuuuuuu che post malinconico!
    Mi spiace per il negozio e mi spiace per te. Ma vedrai che troverai qualcosa di altrettanto elettrizzante! In bocca al lupo mio caro Rano!

    RispondiElimina
  19. @BAILING: Vale la regola più la quantità che la qualità. Qua da noi non importa se un capo sia vero oppure no, deve dare l'idea. Quindi proliferano falci e tarocchi dei vucumprà. Ultimamente poi pare che la gente compri a caso, così senza criterio.

    @LORENZO: Eh bella domanda. Negozi del centro a tappeto e giro di tutte le interinali. Non c'è altro da fare.

    @GUADY: Lo spero presto. Sennò non so davvero come andare avanti.

    RispondiElimina
  20. Dalle foto... pareva molto bello. E' sempre un peccato quando un'attività chiude. Ci sta dietro l'impegno, la fatica, i sogni (e i soldi) che le persone avevano investito.

    RispondiElimina
  21. Quanta tristezza e malinconia mettono questi scatti :(

    RispondiElimina
  22. Non dirmelo...e per di più non trovare lavoro...

    RispondiElimina
  23. Che tristezza. Pensavo che città così esistero solo qui al sud, città che non meritano nuovi espedienti, città dove tutti vi vestono uguali e usano tutti le stesse marche. Qui per esempio si una a sbuffo Prima Classe di Alviero Martini (ribrezzo!). E' davvero davvero triste. E' un peccato che un posto come questo sia stato chiuso. Ma purtroppo come dici tu i soldi non spuntano magicamente nella cassa e ne tanto meno nelle nostre tasche.

    RispondiElimina
  24. Livorno non si smentirà mai. Putroppo, ma grazie del tuo commento, fa sempre piacere sapere che ci sono persone che la pensano come te.

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...