28 settembre 2011

Le vergini suicide

E' dopo una serie di avvenimenti e casualità (forse) che queste ragazze sono entrate a far parte della mia vita.






Cecilia (13), Lux (14), Bonnie (15), Mary (16), Therese (17).
Le sorelle Lisbon.

Tutto cominciò anni e anni fa, dieci per l'esattezza, ai tempi in cui comprai il dvd. Così senza motivo. Non conoscevo le attrici e non conoscevo la storia. E lo vidi.




Lo vidi con i miei genitori e ricordo che per loro fu solo un film noioso, che non dice niente. Abituato com'ero a ben altro tipo di intrattenimento iniziai a farmi delle domande. Come mai un film che durava così poco aveva invece uno scorrere così lento e così pochi avvenimenti descritti?





Ma soprattutto cos'avevo io a quell'età che mi metteva in relazione con le ragazze di questa storia? Una storia che racconta il passaggio all'età moderna dell'America degli anni '70. Il passaggio di una società rigorosamente religiosa a qualcosa di diverso. Un'adolescenza vissuta nella reclusione a causa dei genitori.
La verità è che il significato vero non stava in superficie.


Forse la perdita di qualcuno di caro? Oppure l'abbandono di qualcosa che mi appartiene.
Questa storia è tornata. Tornata per dirmi qualcosa. Attraverso l'abbigliamento delle persone che incontro. Lo sguardo delle persone. Il forte senso di claustrofobia che sento spesso tra le mura di casa. I simboli religiosi che vedo di continuo di fronte a me.



Tempo fa Claudia mi parla di un libro che stava leggendo. Middlesex. Ed è parlando della trama che scopro che l'autore di quel libro è lo stesso che ha scritto Le vergini suicide, Jeffrey Eugenides. Possibile che nello stesso periodo ci siano tutta una serie di coincidenze che mi riportano a quegli avvenimenti?
E' come se tutto ciò intorno a me volesse spingermi a confrontarmi con quei personaggi. Con quelle situazioni. Così ho ceduto. Ho riguardato la storia.



Etere, ecco il significato del film. Mi senso così in questo periodo. Sento di dover prendere delle decisioni, prenderle alla svelta perchè presto qualcosa è inevitabile che cambi. Si deve agire. Non mi sento di fare  la fine delle sorelle Lisbon, condannate a una vita di reclusione da una famiglia e una società che non suggerisce loro un giusto stile di vita.



Le persone estremamente emotive hanno bisogno di esprimersi a 360°. Non devono essere messe in gabbia da qualcuno o qualcosa, o la fine sarà devastante. Ma un mordo implacabile esiste, e come quello del film che uccide gli alberi, un altro sta uccidendo me. 
Meglio condurre una vita da prigionieri o uscire rischiando di venir contagiati?
Le sorelle Lisbon decidono di uscire e di godersi quei pochi momenti di libertà e ribellione che i genitori concedono loro. Una ribellione fatta di riviste d'alta moda, religione. Giusto per ammazzare il tempo.
Io non sono così.

19 commenti:

  1. :( è molto triste questo post :(
    è successo qualcosa? Come mai hai paura di finire come le sorelle Lisbon? Cos'è che ti tiene prigioniero?

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  2. è un film che ha colpito molto anche me..e devo dire la verità mi capita di pensare a certe cose che hai descritto.

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  3. Bello, intenso, tragico, com'è la ns vita in fondo, vero mi caro ranocchietto? Sublime il titolo, bravissime le attrici... La tragedia per noi comuni mortali? Che se facciamo la stessa cosa non se ne accorge nessuno... Figurati, ormai è pure passato di moda... Sarebbe uno spreso, un inutile spreco... Anche io c'ho pensato, ma io sono un debole, un fifone, un coglione: così la società definisce quelli come me... Mi vedo già, invecchiare in un appartamento obsoleto con la vita inutile che il destino ha scelto per me, magari pure con la pelata, la panzetta e il maglione maron... Vorrei poterti dire qcosa di utile ma nn sono bravo, sono pure il meno indicato: l'unica cosa che potrei fare è abbracciarti forte forte, ma per ora lo posso fare solo virtualmente.

    Senti cosa sto ascoltando oggi ininterrottamente:

    http://www.youtube.com/watch?v=ODc76cDTUSg

    Non è triste! E' intima, delicata, come lo siamo noi, perchè noi arriviamo al cuore e meritiamo pur qualcosa, vero? ;)

    CIAO TESORO!

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  4. Dovete cercare di capirmi ragazzi. E' nel mio carattere sentirmi in questo modo ogni tanto. Non mi voglio ammazzare state tranquilli...devo sempre avere quella 2.55! A parte gli scherzi è una cosa seria ma anche no.
    non so come dirvelo.
    Ci sono momenti in cui durante la giornata sto benissimo e non mi manca nulla e poi un attimo dopo mi sento inappagato. Ma non so mai spiegarmi cosa sia.
    O forse si. I miei, in particolare, che non sono mai soddisfatti di quello che faccio e vorrebbero sempre qualcos'altro da me. Ma che cos'è non lo so.
    Voglio rassicurare GUADY dicendo che quello che passo è quello che credo passino tutti nella vita.
    FEBO dice il vero, qualcosa mi tiene prigioniero. E la mia paura è quella di non poter uscire da casa mia. Vorrei vivere da solo e fare le cose per conto mio ma è prestissimo e con il lavoro non si può mai dire. La cosa certa è che non voglio lasciare questo mondo. Tranquillo.
    A STILL dico se mi fa piacere che non sia il solo a sentire queste cose, che anche altre persone sentano quello che sento io...e sentirti vicino mi fa stare meglio.
    A MIKY do prima di tutto un grande abbraccio. Nel bene o nel male credo che tutti siamo vittima di una società che spesso ci fa sentire così. Ma dobbiamo lottare sempre e non abbattersi. E questo lo dico anche per te.Forse tutti ci vediamo uno schifo, ma so anche che sappiamo pure vederci nel migliore dei modi ed è su questo che dobbiamo puntare tutto quanto.
    Tu ti meriti un sacco.

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  5. Sei un tesoro! Contento di sentirti così!!! :*

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  6. Quello di cui tutti abbiamo bisogno secondo me, è cercare di guardarci dentro, cercare di capire veramente chi siamo e cosa vogliamo VERAMENTE. Per continuare sul discorso delle "combinazioni", ne stavo giusto parlando prima con Claudia.
    Io (purtroppo), sono convinto che il 99% di noi non abbia la benché minima idea di chi siamo veramente di cosa vogliamo davvero fare nella vita. Tutto quello che ci circonda è una continua deviazione, una distrazione...
    Dovremmo riuscire a "fermarci", fare un passo indietro e ascoltarci, passare in rassegna la nostra vita, vedere cosa c'è di buono e cosa no, cosa tenere e cosa lasciar andare, senza rancore, senza cattiveria, solo un "grazie di tutto, ma ora ho bisogno di qualcos'altro".
    Ma non solo, dobbiamo vederci dentro per capire dove vogliamo andare, cosa vogliamo fare...

    Facilissimo a parole, ma cazzo, terribilmente difficile da mettere in pratica.

    Non esiste la bacchetta magica, non esiste una formula che vale per tutti, ma sono sempre più convinto che ognuno di noi deve avere l'obbligo morale con sé stesso di fare questo lavoro, di scavarsi dentro, senza censure, senza paure (se abbiamo paura di noi stessi è la fine...).
    Ognuno ha il suo "modo" per farlo: meditando, pregando, correndo, leggendo, cantando, scrivendo...
    Qualunque sia, DEVE essere fatto, ne va della nostra vita, della nostra felicità...e queste non possono regalarcele nessuno se non noi stessi!

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  7. Come ti ha detto anche Miky sei un tesoro! Ti abbraccio forte!!

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  8. Anche io, prima di tutto,ti do un abbraccio forte forte forte :)
    L'avevo capito che non era tua intenzione suicidarti (fortunatamente!). Quando dicevo "Perchè hai paura di finire come le sorelle Lisbon?" intendevo paura di rimanere prigionieri delle proprie ansie, delle proprie occasioni mancate, dei propri desideri non realizzati...
    Forza Rano! Purtroppo spesso la vita ci mette alla prova molto duramente. Ma hai sempre dimostrato di avere una forza di volontà e un entusiasmo esplosivo: continua a lottare! :)
    Noi siamo sempre qui, se vuoi una mano nei momenti di sconforto :)

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  9. Non ho visto questo film e non ho nemmeno letto il libro, forse sarò l'unica sulla faccia della terra a non averlo ancora fatto ma ormai vabbè, il commento volevo lasciartelo lo stesso, non tanto sul film quanto sulle tue riflessioni...!

    Come sai, non è sempice questa fase per me, ma senza entrare in dettagli che vorrei lasciare solo per te, hai colto perfettamente il senso di tutto, quando hai detto:
    Meglio condurre una vita da prigionieri o uscire rischiando di venir contagiati?
    Le prigioni sono tante, la famiglia, la città piena di gente bigotta, la paura di spiccare il volo, la paura di dover essere onesti con se stessi e soprattutto la nostra mente, la prigione più grande. E' bello sapere che non sono l'unica a fermarsi ogni tanto e gridare Stop! al mondo per guardarsi allo specchio e chiedersi dove sta andando, le risposte non sempre le trovo, anzi, mi sembra di fare solo dei gran casini ma già il fatto di provarci e di essere consapevole di aver bisogno di pensare a che cazzo sto facendo mi fa capire che anche se è tutta in salita, è la strada più giusta.
    Ti abbraccio forte!!!!!

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  10. @MIKY: Grazie, lo apprezzo molto.

    @STICKY: Non posso che darti ragione. Solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Vivere la vita in modo tranquillo è però diventato sempre più difficile. Ma è doveroso fermarsi a riflettere. O almeno chi è ancora capace di farlo.

    @STILL: Lo accetto molto volentieri.

    @FEBO: in genere sono uno che non si arrende, è che certe volte però ti prende lo sconforto per delle cose che vorresti andassero in modo tutto differente.
    Ringrazio te e i ragazzi per l'affetto che sempre mi dimostrate.

    @CHEARLY: Io ammiro enormemente le persone come te. Che nonostante tutto sanno mettersi in gioco e non hanno paura di dire come si sentono. Le prigioni ce le hanno tutti, ma è anche vero che quando ci siamo chiusi noi lì dentro c'è bisogno spesso di un aiuto dall'esterno. Spesso fa stare male guardarsi dentro o vedere quello che ci circonda. Ma dobbiamo farlo, perchè siamo adulti, e le persone intelligenti questo fanno.
    Grazie per il commento e grazie per la bellissima mail che mi hai scritto. Sono fiero di averti con me.

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  11. Su questo genere di post non so mai come commentare... insomma si tratta di tue sensazioni personali ed intime, per cui mi limito a lasciarti un forte abbraccio, quando io mi sento così ho solo bisogno di avere le persone che mi sono care intorno...

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  12. @Sticky Glitter: TI STIMO FRATELLO!!!!! approvo e sottoscrivo tutto quello che hai scritto. Ma......cazzo se è dura!!!

    @Rano: <3 (arriverà il giorno che faremo una bella chiaccherata io e te!)

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  13. Come disse Luis Sepulveda "nella vita l'importante è resistere" certo non sempre è facile ma se misuriamo il fare e il saper aspettare prima o poi un po' di sole verrà a scaldarci.
    Un abbraccio fortissimo mio caro Rano.:)

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  14. "non mi voglio ammazzare state tranquilli" ahahaah
    cmq non è che ti solo tu ogni tanto, sei in buona compagnia :)))
    buonissima giornata :)

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  15. @MAJIN: Non preoccuparti so bene come la pensi al riguardo. Tranquillo. Anche io uso spesso il tuo metodo.

    @GUY: Informati caro mio eh!

    @GUADY: Quando? Quando? Quando?

    @LORAN: Vero...anche se "resistere" non è un termine molto positivo secondo me...no?

    @LUCIA: Ci sei tu con me? Buona giornata anche a te carissima.

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  16. Lui intendeva con resistere, resistere ai colpi della vita parlando del periodo dove era stato torturato dalla dittatura cilena e aveva subito sia la sua che quella della sua compagna sentendone le grida e in questa ottica il resistere era inteso anche come un resistere per poi testimoniare i fatti ma anche come un non abbattersi come spinta per andare avanti.
    Però anche considerandolo negli aspetti della vita di tutti i giorni a me sembra abbastanza positivo nell'attesa che le nostre azioni e gli eventi casuali migliorino la nostra vita.

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  17. Quello è verissimo. Alla fine siamo sempre noi gli artefici del nostro destino, del modo in cui vediamo e viviamo la vita. Frase fatta, ma funziona sempre.

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  18. Le vergini suicide e' uno dei miei film preferiti in assoluto!
    Meraviglioso, lieve, poetico e tristissimo.
    Devi assolutamente leggere anche i due libri di Eugenides che sono uno piu' bello dell'altro.
    Un abbraccio tesoro.

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